Cinema

Diverso da chi?

Diverso da chi?

Chi è diverso da chi? Il film pone la domanda e la articola in tutte le declinazioni possibili. Da quelle politiche, in cui la destra costruisce i muri per risolvere il problema sicurezza e la sinistra litiga a più non posso sulle primarie. Alle scelte sessuali in cui un omosessuale è troppo omosessuale per andare con una donna e la donna etero non si giustifica la sbandata per un uomo fidanzato da 14 anni con un altro uomo. Fino alle decisioni che cambiano la vita e la vita stessa, un compromesso bilanciato o una virata radicale. La normalità è una banalità e il film di Umberto Carteni finge di osare per non staccarsi mai dal socialmente accettabile. Tutto è buono e giusto. Piero (Luca Argentero) è un giovane politico gay dichiarato con un compagno ufficiale Remo (Filippo Nigro). Per renderlo il candidato ufficiale all'elezione di sindaco di una città del nordest italiano viene affiancato da Adele (Claudia Gerini) una splendida “Furia centrista” dai valori inespugnabili. La campagna elettorale e gli ormoni fanno il resto. Il personaggio interpretato da Nigro è un critico gastronomico che dallo stress per la relazione a pezzi perde l’appetito e gira per il molo con un cane un’improbabile berretta in testa: ce ne s’innamora al primo fotogramma. Argentero resta il soggetto mai uscito da un reality show italiano, mentre la Gerini è impeccabile sia come politica e viste le ultime scelte di candidature dopo questa interpretazione sarebbe giusto dare la possibilità anche a lei di sedere in Parlamento. Le battute migliori, da incorniciare, sono tutte a sfondo politico con il simbolo dell’ipotetico Unione democratico (che fa tanto-tanto Pd) viene da uno degli storici politicanti che circondano i due nuovi leader: “Per essere compatti abbiamo sciolto due partiti e perso le elezioni”, oppure “Decidere il modo migliore per suicidarsi fa tanto centrosinistra”. Si sarebbe potuto rischiare di più.